Psicologa e Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia dell'Età Evolutiva ad indirizzo Psicodinamico
Dottore di Ricerca in Psicologia Dinamica, Clinica, e dello Sviluppo
Il mio modello di lavoro
La parola "psicoterapia", parola che deriva dal greco, "psiché" (anima, soffio vitale) e "therapeia" (cura), è un percorso di crescita personale finalizzato al "prendersi cura dell'anima".
Pertanto la psicoterapia non è esclusivamente rivolta a persone che abbiano problemi che causano una sofferenza ma anche a chiunque volesse avere una maggiore conoscenza di sé e del proprio funzionamento psicologico in situazioni di vita quotidiana, per migliorare il proprio benessere psicofisico e le relazioni con l'ambiente circostante.
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La cornice teorica di riferimento del mio lavoro è la psicoterapia psicodinamica. Ma cosa significa?
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Psicoterapia psicodinamica è il termine utilizzato per indicare un'insieme di psicoterapie che hanno come obiettivo quello di esplorare le "dinamiche psichiche" dell'individuo, ossia quell'insieme di processi mentali che regolano il suo funzionamento e il rapporto con l'ambiente, il comportamento, la personalità e il benessere.
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La terapia psicodinamica ha avuto origine a partire da Sigmund Frued e si è evoluta con la psicoanalisi e con la scoperta dell'inconscio, dando origine ad altri modelli teorici e di intervento.
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Secondo il modello psicodinamico la sofferenza psichica, in assenza di cause organiche, dipende da meccanismi di
difesa inadeguati poiché rigidi e non più funzionali, spesso nati in periodi critici, come l'infanzia e divenuti poi disfunzionali in fasi di sviluppo successive. Tali meccanismi di difesa sono messi in atto dal bambino o dall'adulto, in modo del tutto inconsapevole, per proteggersi da paure di cui l'individuo non è del tutto cosciente.
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La psicoterapia psicodinamica può essere distinta in:
terapia espressiva- prende in esame le difese e ha come obiettivo la comprensione e il superamento del conflitto inconscio che ha originato il malessere;
terapia supportiva- finalizzata a sostenere i meccanismi di difesa in mancanza di possibilità evolutive.
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In che cosa si differenzia la terapia psicodinamica rispetto alle altre psicoterapie?
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Il modello di lavoro psicodinamico si basa sull’analisi dei sogni, del gioco, dei disegni, dell’espressività corporea della danzamovimento terapia, come modalità per accedere ai problemi più profondi della persona che ho di fronte.
Attraverso questi strumenti non invasivi è possibile accompagnare il bambino, l’adolescente, e l’adulto nella presa di consapevolezza degli elementi di sofferenza nella sua vita, che possono avere un’origine recente o passata ed essere causa di malessere psicologico.

I miei strumenti di lavoro
Osservazione
Soprattutto nell'infanzia, lo psicologo osserva il bambino in diversi contesti (es. a casa, a scuola, al club sportivo, ecc...) con l'obiettivo di raccogliere informazioni utili a comprendere il suo comportamento e le sue relazioni.
Colloquio
E' il cuore del lavoro di uno psicologo/psicoterapeuta, sia nel lavoro con gli adulti sia con i bambini e gli adolescenti. Il colloquio ha come obiettivo quello di comprendere e aiutare il paziente nella definizione del problema per il quale si è rivolto allo psicologo psicoterapeuta.
Test di valutazione psicodiagnostica
Sono strumenti quali questionari, batterie di test, interviste semi-strutturate, che aiutano lo psicologo psicoterapeuta nella comprensione del funzionamento del paziente rispetto a diverse aree (cognitiva, emotiva, comportamentale, ecc...) così da prendere meglio le decisioni che lo riguardano.

Psicoterapia del bambino

Psicoterapia genitore-bambino

Psicoterapia
dell'adolescente

Sostegno
psicologico nel ciclo di vita
Aree di Intervento
Psicoterapia dell'Età Evolutiva
La psicoterapia dell’età evolutiva è un percorso che consiste in sedute di gioco, di disegno, e di colloqui con il bambino. Attraverso questi strumenti il terapeuta lo aiuta a comprendere la sua esperienza, a riconoscere le sue emozioni e a dare così un significato ai sintomi e ai comportamenti che causano sofferenza.
Quando può essere utile richiedere una consulenza psicologica in età evolutiva?
Quando il bambino presenta:
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difficoltà scolastiche e relazionali
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difficoltà di separazione
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disturbi dell’attenzione, dell’iperattività e della condotta
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disturbi del sonno
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disturbi alimentari
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paure e fobie (fobia scolare)
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depressione
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ansia
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enuresi
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disturbi psicosomatici (mal di pancia, mal di testa, ecc. in assenza di una diagnosi medica)
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disturbi pervasivi dello sviluppo
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disturbi dello spettro autistico
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disturbi transitori, relativi ad eventi di cambiamento nella vita del bambino, ad esempio, un cambio di scuola, la separazione dei genitori, un trasferimento, un lutto, ecc.
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Psicoterapia bambino-genitore
La psicoterapia genitore-bambino si rivolge a genitori con bambini dai 0 ai 3 anni di vita (e oltre, dipende da caso a caso) e ha come obiettivi quelli di sostenere i genitori che stanno attraversando un momento di difficoltà con il proprio bambino (es. nella regolazione del sonno o dell'alimentazione, nell'inserimento al nido, ecc.), che soffrono di depressione postpartum e di stress nella relazione con il proprio figlio, o genitori con una separazione coniugale in corso.
Può essere, inoltre, un percorso per tutti quei genitori che vogliono conoscere meglio il proprio bambino.
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Psicoterapia con gli Adolescenti
L'adolescenza rappresenta un momento critico nel percorso di crescita individuale; una fase in cui il bambino si sta preparando a diventare adulto e tenta di ricercare la propria identità, spesso entrando in conflitto con il mondo degli adulti, in particolar modo con i genitori, testando i loro limiti e spesso mettendoli in difficoltà.
La psicoterapia rivolta agli adolescenti ha come obiettivo quello di accompagnare e sostenere l’adolescente nel superare questa fase dello sviluppo e ad entrare nell’età adulta equipaggiato di uno strumento importante: la conoscenza di sé e la definizione della propria identità, di chi si vuole essere come persona, con desideri, ambizioni, competenze definite in una progettualità matura.
​Quando può essere utile richiedere una consulenza psicologica in adolescenza?
Quando il ragazzo presenta:
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difficoltà scolastiche e relazionali
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disturbi dell’attenzione, dell’iperattività e della condotta
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disturbi del sonno
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disturbi alimentari
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depressione
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ansia
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enuresi
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disturbi psicosomatici
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dipendenze da sostanze, alcool
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dipendenza da internet
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ritiro sociale
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autolesionismo
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disturbi transitori, relativi ad eventi di cambiamento nella vita dell’adolescente, ad esempio, un cambio di scuola, la separazione dei genitori, un trasferimento, un lutto, ecc.
Sostegno psicologico
Il sostegno psicologico è un intervento pensato per coloro che vivono situazioni di sofferenza (ansia, fobie, attacchi di panico, depressione, stress, dipendenze da alcool o da sostanze, disturbi del comportamento alimentare, lutti e perdite, separazioni, difficoltà nelle relazioni, attraversamento di fasi critiche della vita) e che hanno un impatto sul benessere dell’individuo, sia fisico sia psicologico, e la cui origine può essere ricondotta ad un contesto lavorativo, familiare, o sociale.
Sostegno alla genitorialità
Il sostegno alla genitorialità si articola in incontri pensati per i genitori per accogliere domande, dubbi, e problematiche relative al rapporto con i figli per avere una maggiore comprensione di alcuni comportamenti e trovare delle modalità educative che migliorino la relazione.
E’ un intervento rivolto ai genitori, come coppia, o da soli e può essere un utile accompagnamento per la famiglia anche in caso di separazioni.
Cosa succede quando si richiede una consulenza per il bambino?
Il primo incontro avviene di solito con i genitori, senza il bambino, per raccogliere delle informazioni sul suo sviluppo e ascoltare la loro visione del problema.
Questo primo incontro ha come obiettivo quello di capire se è davvero necessario iniziare un intervento psicologico con il bambino.
Al primo incontro, fanno solitamente seguito quattro incontri di tipo valutativo in cui il bambino incontra lo psicologo psicoterapeuta senza i genitori ma con il consenso da parte di entrambi.
Dopo i quattro incontri valutativi, è previsto un colloquio finale con i genitori (senza il bambino) per spiegare quanto emerso ed eventualmente considerare insieme se sia necessario un intervento psicologico e di quale tipologia (di sostengo psicologico o di psicoterapia).
Cosa succede quando si richiede una consulenza per l’adolescente?
La consulenza psicologica con l’adolescente, così come per il bambino, può iniziare solo dopo che il professionista psicologo e psicoterapeuta abbia ottenuto il consenso informato da entrambi i genitori, ad eccezione delle situazioni in cui è stato prescritto da parte del Tribunale per i Minorenni.
Ci sono diversi scenari possibili da tenere presenti nel lavoro con gli adolescenti:
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l’adolescente è informato della richiesta di consulenza psicologica fatta dai genitori e accetta di incontrare lo psicologo psicoterapeuta; in questo caso il comportamento per il quale i genitori richiedono la consulenza è riconosciuto anche dall’adolescente come un problema;
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l’adolescente è informato della richiesta di consulenza psicologica fatta dai genitori e, sebbene ritenga di non avere nessun problema, accetta ad incontrare lo psicologo psicoterapeuta. Questi incontri possono essere focalizzati sull’esplorazione delle problematiche riportate per esplorare se l’adolescente voglia soffermarsi o meno sulla loro analisi;
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l’adolescente non è a conoscenza della richiesta fatta dai genitori. In questo caso è importante che lo psicologo psicoterapeuta lavori con loro affinché riescano a parlargliene;
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l’adolescente è a conoscenza della richiesta fatta dai genitori ma non accetta di incontrare lo psicologo psicoterapeuta. In questo caso può essere utile supportare i genitori con una consulenza genitoriale affinché possano sostenere ed accompagnare l’adolescente, il quale, in futuro, potrà decidere spontaneamente di intraprendere un percorso psicologico/psicoterapico;
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l’adolescente e i genitori possono avere divergenze in quello che viene identificato essere "il problema". In tal caso due sono le possibilità: i genitori si preoccupano per un comportamento che non ha nulla di patologico; l’adolescente non riesce a riconoscere il proprio stato di sofferenza, pertanto le preoccupazioni dei genitori sono fondate.
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Psicologo online
Un percorso su misura per te ovunque tu sia
A volte non è possibile raggiungere di persona lo studio di uno psicologo e psicoterapeuta, in particolare modo se si viaggia spesso per lavoro o se si è impossibilitati ad uscire di casa per motivi di salute o per una profonda sofferenza psicologica. Negli ultimi anni si sono diffusi sempre di più interventi psicologici su diverse piattaforme online, che hanno il pregio di consentire una consulenza e l'inizio di un percorso terapeutico con un professionista psicologo psicoterapeuta ovunque ci si trovi.
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Come richiedere una consulenza online?
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Per poter accedere ad un intervento online, consiglio di contattarmi telefonicamente o via mail per concordare un primo colloquio.
Il primo colloquio informativo è gratuito e sarà dedicato ad approfondire aspetti quali il consenso informato, alle modalità di svolgimento della terapia e alle modalità di pagamento.
Prima di iniziare, è necessaria la compilazione del consenso informato e il modulo relativo alla privacy, allegando copia di un documento di identità.
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Di cosa si può avere bisogno per iniziare la consulenza online?
Per poter accedere alla consulenza online, consiglio di seguire i seguenti passi:
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1) Contattarmi per stabilire la piattaforma preferita. Ce ne sono diverse a disposizione e sono gratuite: Skype, Google Meet, Zoom.
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2) Verificare la propria connessione ad internet con anticipo rispetto all'inizio del nostro incontro e gli eventuali supporti audio e video (es.cuffie e microfono) di cui si potrebbe avere bisogno.
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3) Scegliere una stanza della propria casa non rumorosa e, qualora ci fossero altre persone a casa con voi, assicurarsi che sappiano di non disturbarvi durante l'orario del nostro incontro. Per isolarsi ulteriormente dai rumori, è possibile utilizzare le cuffie e una musica di sottofondo.
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4) Nel giorno ed orario concordato per il nostro incontro, sarò online ad aspettare una chiamata sulla piattaforma prescelta.
Quanto costa?
Quanto costa rivolgersi ad uno psicologo/psicoterapeuta?
Le tariffe previste per gli interventi psicologici sono regolate dal Nomenclatore, testo unico del compenso professionale degli psicologi.
https://www.psy.it/nomenclatore
https://www.ordinepsicologilazio.it/wp-content/uploads/2012/01/Nomenclatore.pdf
Consenso informato
Prima di poter iniziare qualsiasi tipo di intervento psicologico, lo psicologo è obbligato a fornire alla persona assistita una serie di informazioni finalizzate ad acquisire il consenso informato al trattamento sanitario e il consenso al trattamento dei dati personali.
Informativa e consenso al trattamento sanitario
Il consenso informato ha come obiettivo quello di informare adeguatamente la persona assistita circa le prestazioni che riceverà, le finalità e le modalità delle stesse (articolo 24 del Codice deontologico), affinché possa scegliere autonomamente per la propria salute.
La persona oggetto del trattamento deve essere informata sul tipo di intervento, sulle alternative, sule finalità, sul possibile esito, sui rischi/effetti collaterali, così da poter scegliere se iniziare o meno il trattamento.
Quando è il minore l’oggetto del trattamento sanitario, il consenso dovrà essere fornito dagli esercenti la responsabilità genitoriale o la tutela (art. 31 CD).
Informativa e consenso al trattamento dei dati personali
Il professionista ha l’obbligo di fornire ai propri pazienti/clienti adeguate informazioni sul trattamento dei dati personali e raccogliere da loro il relativo consenso.
La materia è disciplinata in Italia dal D.lgs. n. 196/2013 e dal recente Regolamento europeo 2016/679, anche conosciuto come General Data Protection Regulation (GDPR), entrato in vigore il 25 maggio 2018.
L’Ordine degli Psicologi del Lazio, al quale io afferisco, ha reso disponibile un unico modello di contratto e consenso informato, conforme alla nuova regolamentazione europea in materia di privacy in vigore dal 25 maggio 2018.
Il modello prevede, da parte del professionista, la raccolta di informazioni di trasmissione delle spese al Sistema Tessera Sanitaria, informazioni sulla misura del compenso (Legge n. 124/2017) e sull’ obbligo di tracciabilità delle spese sanitarie ai fini delle detrazioni fiscali (Legge di Bilancio 2020).
Il modello, accompagnato dal documento di identità del paziente/cliente, sarà archiviato dal professionista, che ne renderà una copia a colui che fruisce del trattamento.
Per visualizzare e stampare un fac-simile del modello di contratto e il consenso informato, clicca qui.
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Modalità di pagamento degli interventi psicologici/psicoterapici
La legge di Bilancio del 2020 ha introdotte delle variazioni relative alla detrazione delle spese sanitarie dalla dichiarazione dei redditi, ossia saranno detraibili solo le spese sanitarie di cui si può dimostrare la tracciabilità.
I costi degli interventi psicologici e psicoterapici rientrano nelle spese sanitarie e sono pertanto detraibili per il 19% dalla dichiarazione dei redditi.
Poiché, però, rientrano nelle spese sanitarie effettuate presso uno psicologo/psicoterapeuta privato, non convenzionato, dal 1 Gennaio 2020, l’utente dovrà pagare il costo degli interventi non più in contanti ma solo tramite sistemi tracciabili, ossia bancomat, carte di credito, assegni, bonifici, PayPal.
Le modalità di pagamento tracciabili sono:
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carte di credito/bancomat
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bonifico bancario
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PayPal (è un sistema che consente di scaricare un’app sul proprio cellulare, registrarsi e attendere qualche giorno per l’attivazione).
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E' possibile concordare la modalità di pagamento preferita all'inizio dell'intervento psicologico/psicoterapico.